Celle Ligure. Si respira un’aria tranquilla ed allo stesso tempo propositiva, nell’impianto sportivo Olmo-Ferro di Celle Ligure, campo di casa del Varazze 1912 Don Bosco, capo classifica del campionato di Prima Categoria, girone C.
I nerazzurri, appena un punto nelle prime sei gare, sono stati capaci, grazie ad una serie eclatante di risultati positivi (leggi dieci vittorie consecutive, nelle ultime giornate),di raggiungere la vetta della classifica, a sole tre giornate dal termine della ‘regular season’, con un punto di vantaggio sulla coppia Caperanese ed Isolese e con quattro lunghezze sul Bogliasco… Insomma, i giochi non sono ancora fatti, ma il percorso compiuto, per dare vita ad una ‘remuntada’ del genere, ha dell’incredibile.
Abbiamo seguito, con attenzione, la cura con cui lo staff tecnico della gloriosa società ponentina (Calcagno, Scanu, Satragno e Orsatti) ha condotto un intero allenamento, per poi appuntare sul block notes, al termine del lavoro, come il quartetto sia tanto affiatato, da poter quasi “virgolettare” il loro pensiero in un unico commento, ancorché espresso casulamente da Calcagno:
“Il campionato è ancora aperto e tutti noi, allenatori e giocatori in primis, dobbiamo tenere i piedi ben saldi a terra, perché il rettilineo d’arrivo è dietro l’angolo, ma sarà di certo una volata all’ultimo respiro. Premesso questo, è ovvio che la leadership ci onora ed è meritata, per quello che abbiamo saputo fare, ma la strada che porta al salto di categoria dovrà essere affrontata con la testa bassa sul manubrio, senza girare la testa, per vedere chi è in scia, pronti a dare l’ultimo colpo di reni, prima della linea del traguardo”.
“E’ un piacere ed un onore vedere l’impegno di questi ragazzi durante gli allenamenti” – afferma il preparatore atletico Satragno – “La rosa è formata da giocatori dall’ottimo bagaglio tecnico, che farebbero bene anche in Promozione e che si allenano con professionalità, mista a divertimento. Poi si sa, che se si lavora bene in settimana, i risultati arrivano, trainati anche dalla buona condizione atletica”.
“Dopo un inizio disastroso, ci siamo guardati a lungo in faccia, dentro lo spogliatoio, abbiamo analizzatogli errori e capito come porvi rimedio, con una svolta mentale, che ci ha portati a giocare un altro tipo di calcio”, rintuzza il collaboratore tecnico Scanu (ex giocatore anche di Quiliano e Bragno), che prosegue: “La società, in quel frangente, è stata esemplare, evitando pressioni, che avrebbero potuto avere ripercussioni negative, senza badare troppo ad una classifica tremendamente deficitaria, tanto che oggi ritengo di poter affermare, che tutto questo ha permesso di far emergere il vero volto del Varazze”.
“I campionati si giocano ad alto livello quando disponi di un grande attacco (ndr, 65 reti all’attivo, il migliore in assoluto, quello del Varazze), ma anche se la tua difesa si dimostra una fortezza invalicabile (31 reti subite, peggio solo di Caperanese ed Isolese)”, conclude il preparatore dei portieri Orsatti, che si sofferma con soddisfazione a parlare dei suoi “protetti”: “I nostri portieri (ndr, Maralino e Ghiglione) sono due ottimi estremi difensori, che abbinano doti di base, ad un grande impegno nel lavoro di preparazione”.
“Il gruppo è fantastico – chiosa infine Calcagno – ed è convinto che i nostri mezzi siano tali da consentirci di centrare un obiettivo che, cammin facendo, è diventato alla nostra portata”.
Beh, diciamo che, dopo averli visti lavorare assieme, questo quartetto mi ha richiamato alla memoria una citazione di Andrew Carnegie, un imprenditore scozzese, naturalizzato U.S.A., che ha rappresentato il sogno americano nei primi dell’ottocento, per il talento dimostrato nella vita lavorativa, al punto da essere poi individuato, da alcuni, come una possibile fonte di ispirazione per gli autori del personaggio ‘Paperon de Paperoni’: “Il lavoro di squadra è la capacità di lavorare insieme per una visione comune. La capacità di dirigere il lavoro individuale verso gli obiettivi dell’intera organizzazione. È il carburante che consente a persone comuni di ottenere risultati non comuni”.