La notizia che ha fatto presto il giro delle testate è quella che Francesco figlio dell’ex premier Matteo Renzi si è allenato con gli Allievi Nazionali del Genoa.
Sappiamo che sono in centinaia i i giovani calciatori provenienti dall’Italia così come da tutto il mondo che ogni mese effettuano provini nelle società di Serie A, B e C, ma pur sempre si tratta di una eccezionalità. Il ragazzo, classe 2001 alle doti fisiche interessanti, abbina come il padre del resto, grande carattere e personalità da lottatore: questo parrebbe ciò che i tecnici genoani incaricati di visionarlo hanno annotato sui loro taccuini. In attesa di verificare se la sua ancora acerba carriera calcistica avrà un seguito di tipo “professionistico” ripercorriamo insieme le tappe che gli hanno permesso di mettersi in evidenza.
Di ruolo centravanti. Francesco è cresciuto nell’Unione Sportiva Affrico, società dilettantistica a due passi dallo stadio Franchi di Firenze e dove quest’anno ha disputato ottenendo ottimi risultati, il campionato della categoria Allievi Regionali, risultando il capocannoniere del suo girone. In aprile mentre mi trovavo in Abruzzo per seguire il Torneo delle Regioni aveva fatto un certo scalpore venire a conoscenza del fatto che nel 3 a 0 con cui la Toscana (Allievi) si era sbarazzata della Campania eliminandola, il primo gol fosse stato messo a segno proprio dal rampollo primogenito di casa Renzi, un protagonista senza dubbio dal nome illustre.
L’ex presidente del Consiglio segue in maniera discreta i progressi continui del giovane diciassettenne che parrebbe sia stato segnalato dal ds della società d’appartenenza Matteo Petrachi al più titolato direttore sportivo del Genoa Giorgio Perinetti. Il profilo è quello di un bomber che ha delle qualità e che i gol li sa fare eccome. Non rientra affatto nei raccomandati, premesso che, come oramai di dominio pubblico, nel calcio la raccomandazione vale solo quando si comincia a sgambettare tanto per avere una chance e che dopo i primi due dribbling o primi due è solo il campo ad emettere l’unica sentenza credibile. E’ stato solo grazie al suo talento se si è guadagnato la convocazione prima nella nazionale Under 17 Dilettanti (non rimanendo nella lista finale dei prescelti) e poi nella Rappresentativa della Toscana dove si è meritato le attenzioni del Genoa.
Nonostante il buon esito dello stage alla corte di Sbravati sembrerebbe di capire che Francesco (che studia con profitto al Liceo Classico, a quanto trapelato verrà lasciato ancora un anno all’Affrico, o che comunque verrà girato ad una società affiliata al Grifone, in modo da seguirne e meglio valutarne la crescita e capire se magari l’anno prossimo possa essere pronto per entrare nella formazione Primavera, che è poi l’anticamera della prima squadra. A casa Renzi, tanto per completare il report, c’è un altro aspirante calciatore, si tratta di Emanuele che ha quindici anni ed è il figlio di mezzo, nato dopo Francesco e prima di Ester.
Come sempre succede nella storia della “fratellanza” calcistica, dicono che quello forte, ma forte davvero, potrebbe risultare lui. Anch’egli sogna legittimamente di diventare un grande calciatore e ci sta provando. Servono doti naturali, è necessaria la naturale inclinazione all’impegno e al sacrificio, non guasta un po’ di sicurezza e di sfrontatezza (non penso mancherà a giudicare dal dna paterno); ma più di tutto sarà il destino a dir la sua, quello che rimbalza come un pallone e che pertanto non è facilmente determinabile. Buona fortuna! (ndr, ogni riferimento alla “ruota” è puramente casuale).