Savona. L’ingegnere volante è tornato a casa. Dopo la medaglia conquistata ai mondiali universitari a Minsk nello scorso week end, Alberto Regazzoni racconta la sua esperienza nella gara iridata in Bielorussia.
“Quest’anno ho deciso di dedicarmi un po’ più allo studio che alla canoa – esordisce il portacolori della Canottieri Sabazia – E l’università mi ha ripagato visto che mi manca un solo esame alla fine. Finalmente!”, dichiara il ventottenne savonese.
Alberto Regazzoni, nato a Savona, gareggia per la Sabazia da quando, a 10 anni, ha iniziato a pagaiare allenato, ora come allora, da Laura Bentivoglio affiancata da 4 anni da Alberto Guglielmino della Wrestling Savona per quanto riguarda la preparazione atletica.
“La medaglia a Minsk mi ha regalato una grande soddisfazione ed emozione – commenta felice Regazzoni – Per limiti di età questo era il mio ultimo mondiale universitario e l’ultima occasione per portare a casa una medaglia dopo il doppio quarto posto alle universiadi dello scorso anno. Ero più che motivato nel raggiungere il mio obiettivo e ci sono riuscito”.
La medaglia d’argento è arrivata nel K4 200 conquistata con Mauro Pra Floriani, Alessandro Gnecchi, Edoardo Chierini: “Il k4 200 è una gara difficilissima – spiega Alberto – Si raggiungono frequenze di 180 colpi al minuto e basta niente per scomporre l’imbarcazione e regalare centimetri decisivi agli avversari. Noi abbiamo fatto una gara quasi perfetta e per 150 metri siamo stati anche davanti ai polacchi che, la settimana scorsa, sono stati finalisti ai mondiali assoluti a Mosca”, dice con orgoglio Regazzoni.
Il quasi ingegnere savonese non si ferma qui e guarda con attenzione al futuro immediato e a quello più lontano: “Ora inizio a pensare ai campionati assoluti che si svolgono la prima settimana di settembre a Milano – spiega – E’ una prova importante per la composizione della nazionale del prossimo inverno. Il futuro? Penso che finirò la mia “carriera” alla Sabazia e adesso seguo ogni tanto anche i ragazzi più giovani per cercare di trasmettere la mia passione e le mie esperienze”, conclude.