Savona. Un consulente di mercato non fa una società. Le divergenze in chiave di mercato sono legittime e, se non trovano composizione, è giusto che le strade si dividano.
Così sarà tra il Savona calcio e Bruno Grillo, operatore di mercato arrivato in corsa, chiamato dal “cavaliere” per dare una fisionomia alla rosa insieme alla guida tecnica, Arturo Di Napoli.
L’addio arriva in un momento delicato visto che, nelle prossime giornate, si dovrà trovare la quadra per chiudere le operazioni di mercato in uscita così da sfoltire la rosa e consentire l’arrivo di altre pedine in ruoli chiave per la squadra.
Le risposte arriveranno probabilmente domani durante la presentazione della squadra in piazza Sisto IV quando – si legge sul sito della società – saranno svelati gli obiettivi stagionali.
La separazione tra l’uomo mercato e il Savona non arriva come un fulmine a ciel sereno visto che già da una decina di giorni, Grillo era stato di fatto esautorato.
Dalle parole del procuratore (leggi qui) si evince come la divergenza non sia sul budget, il primo – ma non unico – motivo di rottura con Corda, ma quanto sulle scelte degli uomini funzionali al progetto tecnico.
A Bruno Grillo sono ascrivibili gli arrivi di Cerone e Sanna, due pedine importanti nello scacchiere di Arturo Di Napoli, e poco altro.
Con chi siano diventate insanabili le divergenze non è dato saperlo ma, dai rumors che arrivano da chi è a conoscenza delle cose biancoblù, pare che si fosse incrinato il rapporto proprio tra il consulente di mercato e l’allenatore.
Quell’allenatore che, proprio Grillo aveva consigliato a Dellepiane di ingaggiare.
Dopo l’addio di Ninni Corda, forte del rapporto nato nelle trattative per l’arrivo di Virdis e della cessione di Aresti al Chievo, il presidente aveva pensato a lui per costruire il dopo Corda.
Dopo l’addio del consulente di mercato che si aggiunge allo “spostamento” di Riolfo da vice Di Napoli a responsabile del settore giovanile e alle separazioni da Orcino e Bossolino, la domanda è una sola: chi concluderà quelle operazioni di mercato che, negli auspici di Di Napoli, dovrebbero essere altri tre dopo l’arrivo di Scappini?
Non sicuramente Bruno Grillo. L’osservatore non è l’ultimo arrivato nel calcio. Grillo, infatti, vanta un curriculum rispettabile visto che ha lavorato nelle due squadre di Milano chiamato da Franco Baresi e da Ausilio, ha collaborato per anni con club più piccoli come Atalanta e Chievo ma che, da un punto di vista di coniugazione dell’aspetto economico e sportivo, sono dei veri e propri gioiellini.
Chi proseguirà il suo lavoro? Pruzzo e Di Napoli? Domande, per ora, inevase e che dovranno a breve trovare una risposta.