Vado L. Il momento è arrivato. Domenica, con il primo turno della diciottesima edizione della coppa Liguria femminile, parte la stagione del calcio in rosa. Il campionato, in realtà, partirà solo il 7 dicembre ma la coppa rappresenta l’occasione per tornare a parlare dell’altra metà del calcio.
Ai nastri di partenza, come nella scorsa stagione, solo due compagini savonesi, Vado e Albenga, che proveranno a migliorare i risultati ottenuti nello scorso anno.
Alla vigilia dell’esordio di domenica proprio contro la rivale provinciale, abbiamo intervistato Giovanni Piccardo, nella duplice veste di allenatore e di direttore amministrativo e organizzativo del Vado del presidente Tarabotto.
Un bel riconoscimento per il giovane dirigente e per il movimento in rosa arrivare nei posti che “contano” di un club con la storia e la tradizione del Vado.
“Quest’anno il settore femminile è gestito da Fabio Ferraro, uno dei migliori elementi in casa vadese e fino allo scorso anno responsabile del settore giovanile maschile – esordisce Piccardo – La società sta programmando nel modo corretto, con attenzione e lungimiranza”.
La squadra, nel settore maschile, sta andando oltre ogni aspettativa viste le premesse di questa estate. Dopo la “ristrutturazione” estiva che ha portato al vertice Giovanni Piccardo e Paolo Scalzi, il futuro sembra più roseo.
Nel progetto di programmazione, sicuramente, un ruolo importante lo ha anche il settore femminile: “Il mercato al femminile? Sicuramente è stato difficile – ammette Piccardo – Abbiamo perso due elementi di valore come Ghidetti e Parodi e preso in prestito una giocatrice di prospettiva proveniente da Napoli, Roberta Cremona insieme al ritorno di Michela Salvo ferma la scorsa stagione. Per il resto la rosa è confermatissima ed ha un anno in più di esperienza e affiatamento”.
“Purtroppo il campionato è quello che è, nel senso che il numero di squadre continua a dimostrare non solo la miopia nella programmazione dal punto di vista federale ma anche la poca collaborazione di alcune società liguri, che preferiscono accaparrarsi con promesse numerose calciatrici, aumentando le rose, ma automaticamente lasciando poco spazio alle nuove realtà”.
Un j’accuse del dirigente savonese che, continua: “Abbiamo una collaborazione aperta con l’Amicizia Lagaccio ma nel savonese è difficile; le realtà locali di calcio a 7, ad esempio, vivono come un furto l’approccio alle calciatrici migliori. E le stesse, spesso, scelgono un campionato diversamente competitivo per il numero di impegni settimanali”.
Se le criticità del movimento sono ben chiare al direttore del Vado, allo stesso modo, il dirigente sa che è fondamentale fare “sistema” con l’Albenga, l’altra grande realtà calcistica femminile della provincia di Savona.
“L’Albenga è una società seria che come noi ha un ottimo bacino da sfruttare ma che, come noi, patisce i limiti ideologici sul calcio in rosa”, dice Piccardo.
“Stanno investendo, sono felice della nascita della loro juniores. Unirci per essere più forti?
Ognuno di noi ha a cuore il proprio progetto e pertanto non sarebbe praticabile ma l’unione di intenti per dare un futuro al movimento esiste ed è concreto. Rivalità forte in campo ma solidarietà piena all’impegno di entrambi i sodalizi”.
Rivalità che inizierà già domenica e, vinca il migliore. Anzi, la migliore.