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Calcio, lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia. Flash sul “vivaio grigio-rosso” (parte seconda)

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Savona. Continuiamo con questo sesto inserto il lungo excursus che ci porterà a visitare i più grandi centri di formazione siti sul territorio nazionale e nel continente europeo, proseguendo con una società della “bassa padana” che da sempre ha storicamente prodotto un gran numero di talenti per il football tricolore e lo ha fatto dando notevole importanza alla tecnica individuale nonchè all’educazione dei piccoli calciatori.

Agosto 2014. Ci siamo ricollegati con lo staff della Cremonese nel corso della preparazione. ll pareggio a Fasano contro il Modena di Novellino (squadra di Serie B) premiava il lavoro fino a quel momento svolto da Montorfano. L’inizio continuava pertanto ad essere promettente. In attesa del debutto ufficiale, fissato per domenica 10 agosto (ore 18 allo stadio “Giovanni Zini” contro il Cosenza per il primo turno di Coppa Italia), la Cremonese si culla con la buone prestazioni fatte registrare nelle amichevoli.

Positive anche le indicazioni offerte dai vari test che fanno senza dubbio ben sperare, così come la buona prova dei tanti giovani messi in vetrina. La conferma in grigiorosso di Rey Manaj, invece, ha fatto arrabbiare a tal punto la Sampdoria da annullare l’amichevole prevista per la prossima settimana. In alternativa, i grigiorossi sfideranno la Carrarese. Nei giorni scorsi nel frattempo, si è riunito, sotto la presidenza di Gigi Simoni (Panchina d’Oro 1998), il consiglio di amministrazione della Cremonese, dopo le novità societarie e gestionali decise dalla proprietà nelle scorse settimane e per annunciare l’ingresso di quattro nuovi consiglieri.

Durante la seduta sono state illustrate le nuove linee guida societarie ed i criteri gestionali che caratterizzeranno la gestione della prima squadra e quella del settore giovanile (con un naturale ringraziamento rivolto al “re dell’acciaio” cavalier Arvedi per l’ingente sforzo prodotto con la realizzazione di un Centro sportivo all’avanguardia, i cui primi risultati si possono già intravedere con l’inserimento in prima squadra di giovani provenienti dalla Berretti), che è stato affidato alla guida di Giovanni Bonavita, un progetto, che vede tra le priorità la valorizzazione dei giovani talenti.

Ma chi è Bonavita? Il nuovo responsabile del settore giovanile grigiorosso è entrato nell’organigramma dell’AlbinoLeffe nel 2008, per poi lavorare con nel settore come direttore tecnico. E’ stato premiato dall’Aldini Bariviera nella primavera del 2011 come miglior responsabile del settore giovanile per l’anno 2010. Nella staglione 2012/2013, con l’AlbinoLeffe ha vinto il titolo italiano degli Allievi. La Cremonese comunica attraverso una nota della società il nuovo organigramma del settore giovanile. Ufficializzato l’incarico di responsabile della Gioventù Grigiorossa a Bonavita, come detto, mentre Guerrino Ghio sarà il responsabile organizzativo.

Carlo Taldo si occuperà a tempo pieno dello scouting per le squadre del vivaio. Tra gli allenatori sale di categoria l’ex capitano grigiorosso Mauro Bertoni che, dopo una stagione con gli Allievi nazionali raccoglie il testimone da Mario Montorfano alla guida della Berretti. Tante novità tra gli altri mister: Luca Danelli agli Allievi nazionali, Marco Morlacchi ai Giovanissimi nazionali e Davide Bianchessi ai Giovanissimi regionali. Conferme per Marco Recaldini (Giovanissimi fascia B) e Vittorio Vona (Esordienti) e per i tre istruttori della categoria Pulcini, Giorgio Bertasi, Roberto Cantaboni e Domenico Grazioli.

Mauro Bonali continuerà a ricoprire la carica di responsabile dell’attività di base, con Paolo Mondini responsabile tecnico (Pulcini 2004 Dario Bettoncelli, Pulcini 2005 Roberto Cantaboni, Pulcini 2006/07 Domenico Grazioli e Giorgio Bertasi). Il responsabile dei preparatori dei portieri sarà Alessandro Bianchessi, un ex di ritorno in casa grigiorossa, con i collaboratori Luca Concari e Angelo Papetti; mentre la parte atletica sarà curata da Dario Bettoncelli, Fabio Carratta e Marvin Vigani.

Dopo il passaggio di nomina da direttore tecnico a presidente della gloriosa U.S. Cremonese, Gigi Simoni (vincitore con i grigiorossi della Coppa Anglo-Italiana) si è reso disponibile a scambiare qualche impressione ribadendoci inizialmente quanto aveva già detto alla stampa indossando i nuovi panni.

“Sono molto contento che il cavaliere mi abbia dato questa grossa opportunità. Avevo svariate proposte anche dalla Serie A, ma qui i tifosi, che ringrazio per l’affetto nonostante l’annata difficile, mi hanno eletto nel 2003 allenatore del secolo. In questa posizione però non nasco professore, ma devo imparare. L’obbiettivo resta la Serie B, ma con una novità rispetto agli anni scorsi. Sicuramente la promozione resta l’obiettivo prefissato, ma, a differenza del pasato, abbiamo deciso di abbassare i costi in modo da togliere ai giocatori quel senso di appagamento quando arrivano a Cremona. Inoltre, vogliamo utilizzare di più i giovani provenienti dal nostro vivaio in modo da creare una base per il futuro, e a qualcuno ho anche già dato disposizione d’inserirlo in prima squadra”.

Cosa ci dice “presidente” in merito ai programmi che avete a riguardo del vostro settore giovanile?

Lo sport è un “ponte” che collega i giovani alla vita. Oggi più che mai, in una situazione di crisi generale dei valori, l’attività sportiva è uno degli strumenti più efficaci per la crescita umana e fisica dei ragazzi. Investire sullo sport in maniera progettuale e con determinazione porta grandissimi frutti sia ai singoli che alla collettività. Con l’avvento del cavalier Giovanni Arvedi alla guida della società grigiorossa sono tornati a farsi importanti gli investimenti nel Settore Giovanile della Cremo e, come normale che accada quando si investe su progetti a lungo termine, il buon lavoro della società, dei tecnici e degli scout si è manifestato con una particolare rilevanza proprio nella trascorsa stagione quando molti dei giovani cresciuti “in casa” sono stati inseriti in Prima Squadra. Per il prossimo campionato di Lega Pro 2014/15, in cui la società ha deciso di puntare fortemente sui giovani, sono stati inseriti nella squadra dei “più grandi” ben 12 calciatori provenienti dal vivaio locale pieni di voglia di lottare e combattere per i colori della città. Gli ottimi risultati conseguiti lo scorso anno dal Settore Giovanile hanno spinto la società a fare ulteriori investimenti per garantire ai giovani e alle loro famiglie un servizio di “formazione” calcistica e umana sempre migliore.

Con quali criteri ha deciso di voler mettere alla guida giovani un direttore tecnico proveniente da un altro vivaio?

La Cremonese, per l’attuale stagione sportiva, ha deciso di puntare su Giovanni Bonavita come nuovo responsabile del Settore Giovanile in quanto il dirigente bergamasco (ex calciatore professionista) ha dimostrato grandi capacità portando l’AlbinoLeffe a diventare campione d’Italia nella categoria Allievi nel 2012/2013 e al titolo nazionale Berretti nella scorsa stagione nonché proponendo negli ultimi quattro anni oltre 30 giocatori nelle nazionali di categoria. Accanto a Bonavita, ai vertici del Settore Giovanile, sono stati confermati personaggi come Guerrino Ghio e Carlo Taldo, per dare continuità al progetto originario. Proprio in questi giorni ho voluto approfondire con Bonavita ed i suoi collaboratori alcuni punti focali sui quali si baserà l’attività rivolta ai giovani grigiorossi.Ma per maggiori informazioni rivolgetevi direttamente a lui.

A Bonavita (già conosciuto in quel della val Seriana) porgiamo pertanto visto che è lì presente qualche domanda di rito.

Dopo quattro mesi di lavoro a Cremona potrebbe fare un primo bilancio consultivo di questa per il momento breve ma intensa sua nuova avventura? Può dirci cos’ha trovato di positivo e cosa di negativo?

Rispetto all’esperienza passata con l’AlbinoLeffe, qui a Cremona c’è senza dubbio maggiore qualità negli organici del settore giovanile. Al mio arrivo ho trovato un ambiente un po’ disunito nella filosofia di lavoro. Il mio obiettivo è quello di unire la mentalità vincente del cavalier Arvedi, l’eleganza di Simoni, la classe di Calcinoni, la cultura del lavoro di Taldo, la passione di Ghio ed il senso di appartenenza e di amore per la maglia da parte dei tifosi. Tutte qualità che vanno assemblate per ottenere un’azione comune che possa portare questo Settore Giovanile e, di conseguenza, questa società a crescere.

Quali novità ha portato nella Cremonese?

Ogni persona che lavora qui, io in primis, ha delle responsabilità enormi nei confronti dei ragazzi; oltre che ai più giovani, ho dato anche maggiori incarichi ad ogni “compartimento” interno allo staff tecnico (preparatori atletici, dei portieri, eccetera). Io cerco di monitorare ed essere un veicolo per tutti di incoraggiamento e potenziale ispirazione. Per quanto riguarda la parte tecnica ho tolto la squadra degli Allievi regionali che ritenevo ridondante e snellito le rose per far in modo di focalizzare meglio il lavoro sui singoli ragazzi. Per un responsabile, stare vicino ai giovani in campo nel quotidiano, aiuta a valutarne il “gradiente” di miglioramento, valore imprescindibile in un criterio di selezione di livello, ed avere un feedback continuo sulla qualità del lavoro proposto dai tecnici. L’obiettivo è costruire una filiera non solo nel metodo di allenamento ma anche nel modo di interpretarlo.

Quali sono gli elementi, tecnico-tattici e caratteriali, che ritiene debbano essere basilari nelle squadre del “suo” settore giovanile?

Io non invento sistemi di gioco ma voglio essere una persona che porta principi di gioco. Voglio una mentalità vincente e competitiva che porti a giocare tutte le partite, anche le più difficili, senza mollare mai. Io voglio che i ragazzi imparino, grazie al nostro aiuto, dagli errori commessi e possano crescere sempre di più. Chi gioca per la Cremonese deve essere un “calciatore pensante” e non un atleta che si limiti ad eseguire gli ordini del mister in situazioni di gara.

La Cremonese, da ormai parecchi anni, ha rapporti di “affiliazione” con diverse società dilettantistiche. Quali sono i vantaggi di affiliarsi?

La società aspira ad essere un riferimento per le società locali e deve conquistare o mantenere i rapporti per professionalità e non per il nome o la tradizione. Alle società affiliate offriamo un servizio di formazione gratuita per gli allenatori e siamo sempre disponibili a consulenze o aiuto in caso di bisogno.

Per il secondo anno a Cremona si ripropone la Scuola Calcio Grigiorossa aperta a tutti i ragazzi/e dal 2005 al 2008 che partirà il 16 settembre. Quali sono i motivi che devono spingere un genitore ad iscrivere un ragazzo alla Scuola Calcio della Cremo?

Il sogno della proprietà e della Cremo (come la chiamate voi), come società gloriosa, è quello di tornare a costruire un giocatore sin dagli albori. Siamo felici che la scuola calcio grigiorossa porti buoni numeri in modo tale che, sin da subito, si lavori sulla qualità con allenatori, oltre che preparati, anche aggiornati e sull’identità “Cremonese” nei bambini.

Cosa ne pensa delle strutture e degli impianti che le sono stati messi a disposizione?

Passando da via Postumia, specie di sera, l’occhio non può che cadere su di una scritta luminosa che con carattere elegante, recita “US Cremonese”. E’ questo l’indirizzo del nuovo centro sportivo del settore giovanile dell’US Cremonese inaugurato nel 2011 all’interno di un’area denominata “Cittadella dello Sport”. Un progetto grande e ambizioso, come sono gli obiettivi della società. Il centro che si estende su di una superficie di 65 mila mq su cui sono stati ricavati cinque campi da calcio di misura regolamentare di cui due in erba sintetica e tre in erba naturale, collegati fra loro da vialetti pavimentati, porta il nome del presidente Arvedi. Lui lo ha pensato, voluto e realizzato. Tutte le strutture e attrezzature sono state progettate con particolare attenzione alle moderne tecniche di risparmio energetico.I corpi di fabbrica si sviluppano su due piani all’interno dei quali sono stati previsti: reception, sala stampa/riunioni, uffici per prima squadra e settore giovanile, l’appartamento del custode, camere uso foresteria per gli ospiti e un ampio spazio ricreativo con annessa piccola cucina per ragazzi. Nel corpo secondario insistono sei spogliatoi di ampie dimensioni per il settore giovanile, due spogliatoi per arbitri e allenatori, palestra comune, sala idromassaggio, sala medica, sala fisioterapia, sala massaggi, spogliatoio per la prima squadra, spogliatoi per lo staff della prima squadra, magazzino e due ampi spazi coperti per attività ricreative. Nell’intera area vi sono 40 posti auto interni ed un parcheggio esterno in grado di ospitare ulteriori 120. Questo gioiello rappresenta il segno tangibile della convinta volontà della società di guardare avanti, impegnandosi in modo particolare nella crescita dei giovani atleti, nella promozione del gioco del calcio come un’occasione per la formazione umana oltre che sportiva dei ragazzi. Per questo motivo il centro “Giovanni Arvedi” è pensato principalmente per i circa 250 ragazzi del vivaio che vi trovano strutture moderne, allenatori preparati capaci di trasmettere non solo la tecnica, ma anche i valori basilari dello sport in un ambiente sereno e accogliente. Tanto verde, alberi e cinque campi da calcio di misura regolamentare di cui due in erba sintetica e tre in erba naturale dove le squadre grigiorosse possono allenarsi e giocare le gare. Settore giovanile e prima squadra fianco a fianco. Questa la grande sfida della società.

Cosa l’ha colpita maggiormente del “centro”?

I ragazzi all’interno del complesso sportivo potranno imparare tanto, ogni giorno, osservando da vicino i calciatori professionisti, mentre i “grandi” della prima squadra potranno a loro volta trovare stimoli e motivazioni sempre nuove nel confronto diretto con l’energia e l’entusiasmo dei piccoli calciatori. La casa dell’US Cremonese, sarà inoltre anche la casa dello sport cremonese. Una casa dove poter imparare in sicurezza e crescere bene, una struttura aperta alla città tutta, come luogo di aggregazione, formazione, socializzazione: un disegno ispirato dal presidente Arvedi e raccolto di comune accordo dal Comune di Cremona.

Quali sono gli obiettivi per questa stagione sportiva?

Il settore giovanile professionistico, per ovvie ragioni, è un ambiente di selezione, noi non vogliamo essere “venditori di fumo”, ma teniamo, anche per una questione di rispetto del “futuro uomo”, a non creare false illusioni. La nostra mentalità è quella di lavorare sui giovani. La crescita dei ragazzi è il nostro unico obiettivo. I giovani atleti sono gli “attori-protagonisti” e noi siamo i “suggeritori” che, nei momenti di difficoltà, forniscono un sostegno. In ogni gruppo di “suggeritori” voglio i migliori specialisti disponibili per capacità tecniche, esperienza e capacità di osservazione legata ai bisogni peculiari dell’età in questione. Tutti noi ci siamo già messi in moto per far rendere al meglio i nostri “protagonisti” consci quindi che, giocare a calcio è, e deve essere, un diritto di tutti mentre fare il calciatore professionista purtroppo non lo è.


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