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Calcio: “Cinque domande” al baby portiere-bomber del Legino, Alessio Ottonello

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Savona. Alzare le braccia al cielo, questa volta non per parare una staffilata in porta, ma per gioire del gran goal appena segnato: questo è successo al numero uno della squadra Juniores del USD Legino 1910, il quindicenne Alessio Ottonello (classe ’99), sabato scorso durante la gara del campionato provinciale di categoria persa per 2 a 1 contro il temibile Don Bosco in quel di Vallecrosia.

Una soddisfazione doppia se pensiamo che il primo a congratularsi per la bella impresa è stato proprio il padre Giuseppe, mister in carica della compagine del Leze. Alla giovane promessa verde-blu, fresco artefice di questa impresa sportiva, abbiamo rivolto le classiche “cinque domande”.

Alessio, nel congratularci a nostra volta per la pagina che hai scritto, che rimarrà nelle cronache, puoi presentarti al vasto pubblico di appassionati che ci segue?

Ho iniziato i miei primi passi nell’Albissola, per proseguire con il Vado FC e la Veloce. L’anno scorso ho militato nel Quiliano dove sono stato integrato nella rosa degli Allievi ’97 che sino all’ultima gara si è giocata l’accesso alle finali regionali. Nell’attuale stagione faccio parte dell’organico della Juniores del Legino e all’occorrenza vengo promosso con la “prima” alle spalle di Iannattone e Iorfi.

Quali sono state al momento le tue più emozionanti esperienze calcistiche?

Dopo la convocazione in Rappresentativa provinciale e l’invito a far parte del magic team Cantera Torre de Leon, di cui voglio pubblicamente ringraziare il ct Vaniglia per l’opportunità concessami facendogli sapere che cercherò sempre di farmi trovare pronto per un’eventuale futura chiamata, è inevitabile mi debba riferire al recente provino a livello professionistico sostenuto svoltosi martedì 21/10 presso il Centro Vismara del Milan.

Puoi descriverci brevemente lo stage a cui hai partecipato?

Per me, tifoso milanista ed estimatore di Dida da sempre, ha significato un avvenimento indimenticabile della mia pur giovanissima carriera, un punto di partenza per il miglioramento delle mie qualità che ancora confido di poter accrescere con tanto lavoro e la necessaria umiltà. I preparatori Valerio Fiori e Davide Pinato coadiuvati nella parte atletica da Luigi Ragno sono stati eccezionali sia tecnicamente che umanamente.Per tutto il viaggio di andata e ritorno non ho fatto altro che pensare al miracolo di Stephan El Shaarawy, il 22enne savonese di origini egiziane passato per il “Ruffinengo”, che grazie ai suoi piedi prodigiosi, ha fatto strada in fretta fino a diventare uno dei trascinatori del Milan e l’idolo dei teenager.

A quale “big” che riveste il tuo ruolo vorresti assomigliare?

Il mio portiere “moderno” preferito è senz’altro Manuel Neuer, il gurdiano del Bayern Monaco e della nazionale tedesca, con cui si è laureato in Brasile campione del Mondo, competizione nella quale è stato eletto anche come miglior portiere. Vorrei un domani possedre la sua velocità e reattività e quella che ritengo sia la sua caratteristica principale (oltre ai riflessi fuori dal comune): le uscite. Neuer infatti non si limita solamente a controllare la propria area di rigore ma, in casi di contropiede, anche l’intera trequarti… Ha inoltre un ottimo controllo palla sia di destro che di sinistro e i suoi rinvii, lunghi e precisi, diventano assist per i suoi compagni di squadra.

A chi vuoi dedicare questa tua prima simpatica e beneaugurante intervista?

A tutti quelli che con il loro contributo mi hanno aiutato e mi aiuteranno a crescere. Oltre a papà che credo sia (con la mamma) il mio più grande fan, sono grato al dinamico mister Fabio Tobia con cui ho festeggiato la brillante vittoria in rimonta di mercoledì 23 ottobre (Promozione girone A, Legino-Rivarolese 3 a 2), un tecnico emergente che crede nei giovani e a Ivan Zappa, un vero mago dell’allenamento dei portieri. Concludo l’elenco manifestando la mia gratitudine e quella dei miei compagni al presidente Carella e alla società tutta (con il mitico Rino Roccabianca in testa) per aver costruito in extremis la squadra dei Juniores, un gruppo sottoleva, di cui vi sorprenderete.


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