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Savona brutto e contestato: la Lucchese espugna il “Bacigalupo” e scavalca i biancoblù. Aloisi a rischio?

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Savona.  Le parole (e i fischi dei tifosi) contano poco di fronte ai numeri. Il calcio è, da anni, il regno delle promesse e delle parole ma, come dicono quelli che capiscono di pallone, nel calcio contano i numeri.

E i numeri puniscono inesorabilmente Aloisi e la scelta della triade Dellepiane, Barghigiani e Ceniccola di cacciare Di Napoli per risollevare le sorti dei biancoblù.

Da quando l’ex giocatore di Napoli, Inter e Messina è stato sostituito da Aloisi sulla panchina biancoblù il tracollo è stato incredibile. Quattro sconfitte in cinque partite, 11 reti subite e una classifica che da dignitosa è diventata spaventosamente a rischio.

Brutta e annunciatrice di sventure la classifica ma, quello che preoccupa maggiormente, è la rassegnazione che sembra aver avviluppato le menti dei giocatori savonesi.

E i tifosi, dopo aver supportato per mesi la squadra, hanno detto basta contestando la squadra. Ora, come è giusto in questi casi, la palla torna a chi ha la responsabilità sportiva della squadra ovvero al presidente Dellepiane oltre che a Barghigiani e Ceniccola.

Urge (provare) a dare la scossa. Che Aloisi abbia i giorni contati? Forse non sarebbe giusto ma i numeri, purtroppo per lui, lo condannano.

E pensare che la partita con la Lucchese alla vigilia fosse percepita da tutti come quella della possibile, e auspicata, svolta positiva.

Lo si capiva dalle parole pronunciate da mister Aloisi alla vigilia del match coi toscani.

Cancellare il secondo tempo di Ferrara; evitare l’atteggiamento remissivo mostrato contro gli uomini di Semplici;  lottare fino alla fine con orgoglio e responsabilità (anche) verso se stessi erano state le indicazioni del terzo allenatore stagionale dei biancoblù.

“Guardatevi sul petto e portatele rispetto”, l’invito ad onorare la maglia “scritto” dai tifosi all’entrata dei 22 in campo era, se ce ne fosse stato bisogno, l’ulteriore sprone ai giocatori a non tradire i colori biancoblù.

D’altronde la classifica, dopo le tre sconfitte nelle quattro partite giocate con il tecnico marchigiano in panchina, parlava più di mille parole: contro la Lucchese di “Nanu” Galderisi i tre punti erano un obbligo inderogabile per non precipitare negli inferi.

Al fischio d’inizio, Aloisi presenta una squadra molto vicina a quella sconfitta a Ferrara con “soli” tre cambi rispetto all’undici dell’ultimo incontro.

Tra i pali, esordio assoluto per il portiere Rossini con Addario  fermo ai box (ma in panchina) per i problemi alla schiena accusati in settimana. In difesa, Speranza, recuperato dopo l’infortunio, toglie il posto a Carta e, a sorpresa, Jack Demartis – premiato anche con la fascia di capitano – è chiamato a sostituire lo squalificato Giorgione.

Tra gli avversari, che dall’arrivo dell’ex giocatore della Juventus in panchina non sbagliano un colpo, il nuovo arrivato Pagano parte dalla panchina.

La partita parte su ritmi blandi. Il primo tiro nello specchio della porta arriva al 5’ con Raicevic; la “botta” dalla distanza è innocua e serve solo a Rossini per togliere la polvere dai guanti.

Succede poco in campo con il taccuino che rimane tristemente bianco. Per trovare una delle due squadre – la Lucchese – nuovamente nell’area avversaria bisogna aspettare il 14’ quando Ferretti crossa in mezzo, la palla balla pericolosamente davanti a Rossini prima di uscire in fallo di fondo.

I toscani, nonostante non creino grossi problemi alla difesa biancoblù, sembrano più intraprendenti dei padroni di casa che si limitano a difendersi costringendo Scappini ad arretrare a centrocampo per trovare qualche pallone giocabile.

La conferma del predominio ospite arriva al 21’ con i ragazzi di Galderisi che trovano il gol del vantaggio. Ridotta momentanemente in dieci per l’infortunio di Piazza, Galderisi sposta Ferretti a sinistra e dal piede del 7 rossonero arriva l’assist per Forte che anticipa Antonelli e, di testa, mette alle spalle di Rossini.

È l’incubo che si materializza per la squadra del presidente Dellepiane con la difesa sempre in ambasce quando le palle arrivano dalle fasce.

Viste le parole della vigilia che invitavano all’orgoglio, la speranza dei tifosi è che i giocatori finalmente trovino la forza per rimettere in piedi lo spareggio salvezza.

Non è così. La squadra savonese, inspiegabilmente, è distratta e commette degli errori imperdonabili per dei calciatori della terza serie nazionale.

Ne è un esempio quello che succede al 30’ quando, per poco, Ferretti non approfitta di uno sciagurato retropassaggio di Speranza per beffare Rossini. La buona sorte, però, è amica dei padroni di casa che evitano il tracollo.

È un Savona scialbo, senza idee quello che si vede sul terreno verde come se gli undici di Aloisi fossero rimasti prigionieri nel ventre del “Bacigalupo”; la Lucchese, al contrario, mette in campo la grinta doverosa per una partita che può valere una stagione.

Nonostante tutto, però, i padroni di casa potrebbero andare al riposo in parità al 42’ quando Demartis si libera di un avversario e calcia verso la porta difesa da Di Masi: il palo dice di no al “tamburino” sardo, gladiatorio capitano a memoria di un “altro” Savona.

Il direttore di gara, praticamente inoperoso in una partita senza cattiveria in campo, decreta 3’ di recupero ma il Savona non ne sa approfittare ed esce dal campo, per la pausa di metà partita, con un passivo ancora rimediabile.

La seconda frazione inizia come erano partiti i primi 45 minuti di gioco con la Lucchese che fa poco ma quel poco è decisamente molto di più del nulla creato dal Savona.

E, come nella prima frazione, arriva il gol degli ospiti. Al 57’, cross dalla destra di Calcagno e imbeccata di testa di Raicevic. Sic e simpliciter.

E’ la rete che scatena la protesta dei tifosi. Mentre Aloisi manda in campo Colombi per un evanescente De Feo, i tifosi ammainano gli striscioni in segno di protesta.

Come sette giorni fa, ci sarebbe tutto il tempo per provare a costruire qualche manovra degna di nome ma come a Ferrara, più passano i minuti e più il Savona si spegne con i lucchesi che prendono il controllo del campo e potrebbero dilagare.

Al 94’ arriva la terza rete degli ospiti con Lo Sicco ma il risultato, gol in più, gol in meno, cambierebbe poco la sostanza della sconfitta: è una resa incondizionata quella dei giocatori del Savona.

Il campanello d’allarme era già suonato da settimane ma ora la sirena suona forte. Dellepiane, Barghigiani e Ceniccola la sentiranno?

Il tabellino

Savona – Lucchese: 0 – 3

Reti:  21’ Forte, 57’ Raicevic, 94’ Lo Sicco

Savona: Rossini, Antonelli, Speranza, Ficagna, Marconi, Taddei, Demartis, Casarini (67’ Gemignani), Scappini, Morosini (76’ Bianconi), De Feo (58’ Colombi). A disp.: Addario, Cabeccia, Carta, Bramati. All.  Aloisi

Lucchese: Di Masi, Calcagni, Nolè, Espeche, Calistri, Pizza (22’ Mingazzini), Ferretti, Degeri (81’ Santeramo), Raicevic, Forte (60’ Pagano), Lo Sicco. A disp.: Pazzagli, Risaliti, Chianese, Ferrante. All. Galderisi

Arbitro: Luciano di Lamezia Terne (Sgheiz di Como e Cappello di Busto Arsizio)

Note. Ammoniti: Ficagna (S), Morosini (S), Colombi (S), Demartis (S), Taddei (S). Recupero: 3’ (p.t.); 4′ (s.t.)


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