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Lega Pro, nell’anticipo serale il Savona non va oltre lo 0 a 0 col Prato. I biancoblù restano in zona play out

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Savona.  Un brodino e niente più quello ottenuto dal Savona contro il Prato nell’anticipo del sabato di Lega Pro. Se, da un lato, il punticino conquistato contro i toscani ferma la striscia di sconfitte consecutive che si ferma a quattro, dall’altro lo 0 a 0 rende la classifica sempre più complicata.

Alcune partite, narrano gli allenatori vincenti, non hanno bisogno di essere preparate in settimana. Negli incontri che possono valere una stagione, le motivazioni i giocatori le trovano da soli. Non c’è bisogno di dover cercare stimoli nei meandri più nascosti della mente.

Se, alla vigilia, la partita con il Prato non poteva rappresentare l’ultima spiaggia, sicuramente per mister Aloisi i novanta minuti contro la squadra toscana che all’andata aveva battuto i savonesi allora allenati da Di Napoli con un secco 3 a 1 doveva essere quella della svolta della sua, breve e avara di soddisfazioni, storia in biancoblù.

Dopo sei partite disastrose con la sola vittoria incamerata contro la Pistoiese, l’ex giocatore dell’Ascoli chiedeva ai suoi ragazzi solo i tre punti per muovere una classifica diventata asfittica e per far aumentare l’autostima di un gruppo rinnovato in larga parte e alla disperata ricerca di una propria identità.

Chiuso il mercato di gennaio che ha ridisegnato per la terza volta la fisionomia della compagine del presidente Dellepiane, infatti,  non ci sono più alibi o scuse: quella costruita dal duo Barghigiani – Ceniccola sarà la rosa che proverà a mantenere la Lega Pro.

Dopo l’ennesima settimana passata tra la contestazione dei tifosi alla dirigenza, da una parte, e la richiesta del sodalizio di Via Cadorna ai “veri” tifosi di “stringersi a coorte”, mister Aloisi schiera i suoi uomini con la difesa a quattro con Frugoli e Giovinco a supportare Scappini alla ricerca del gol perduto.

L’ultimo gol per il Savona risale, infatti, al match casalingo con l’Ancona quando proprio il centravanti savonese trovò su rigore il gol del momentaneo pareggio con i dorici. Dopo di allora, un tempo – il secondo con l’Ancona – e tre partite – contro Spal, Lucchese e Pisa – senza provare mai la gioia di raccogliere la palla alle spalle del portiere avversario.

Al fischio d’inizio, la prima occasione è per gli ospiti al 4’ di gioco. Coccolo fa partire un cross dall’out destro sul quale i centrali difensivi savonesi si fanno trovare impreparati, alle loro spalle sbuca l’ex centravanti del Venezia che, per poco, non trova il tap – in decisivo.

Nonostante il “solito” avvio, però, sembra un Savona diverso da quello visto contro la Lucchese. Gli undici in divisa rossa tengono il bandolo del gioco e provano a mettere alle corde il Prato che si chiude a riccio.

Al 10’ la prima chance per i padroni di casa parte dai piedi di Giovinco. Il fratello del più famoso, e remunerato Sebastian, calcia una punizione a giro che mette in difficoltà Gazzoli.

Qualche minuto dopo, ancora il numero dieci savonese da calcio d’angolo cerca Giorgione che imita Bocalon e arriva in ritardo su un pallone che chiederebbe solo di essere spinto in porta.

Il Prato riparte velocemente e, complice uno svarione di Marconi lontano dagli standard ai quali aveva abituato i tifosi del Savona, va vicino al vantaggio.

Il Savona sembra cercare il fuoco sacro, gli occhi della tigre per conquistare la vittoria ma le occasioni più pericolose sono per gli ospiti. Appena abbassa la guardia, infatti, il Savona rischia di soccombere.

È così al 27’ – Rossini è bravo a distendersi e a deviare in angolo il tiro rasoterra di Urso – è così al 39’ quando Bocalon, sul filo del fuorigioco, si dimostra “amico” del Savona graziando con un pallonetto alto sopra la traversa la retroguardia biancoblù ferma a protestare per il presunto offside.

La ripresa si riapre con lo stesso canovaccio dei primi 45’ di gioco. Al 52’ la prima occasione da rete è degli ospiti con Sorbo che calcia alto sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Ma, come nella prima frazione, è il Savona a fare la partita. Frugoli e Giovinco danno vitalità all’attacco savonese.

Al 58’ i padroni di casa sembrano ad un passo dal vantaggio con Cabeccia. Il difensore, richiamato in campo dal primo minuto per l’assenza di Ficagna, si fa trovare pronto sul calcio d’angolo di Giovinco ma l’imbeccata di testa esce a lato della porta di Gazzoli.

Passano solo tre minuti e i ragazzi di Aloisi trovano di nuovo lo specchio della porta avversaria ma il tiro da 35 metri su calcio piazzato di Giovinco è debole e non impensierisce l’estremo difensore toscano.

Col passare dei minuti la “vis” savonese sembra perdere di raziocino e di vigore. Mister Aloisi decide di provare a cambiare qualcosa. Al 66’ il tecnico savonese richiama a sé Gemignani e lancia nella mischia Morosini; 5’ più tardi è la volta di Demartis di fare il suo ingresso in campo per sostituire Frugoli.

Tra le due sostituzione Giorgione impegna Gazzoli con un tiro di destro alzato in calcio d’angolo dal numero uno toscano.

La manovra del Savona diventa più caotica ma la voglia dei savonesi sembra essere quella delle serate migliori con i giocatori alla disperata ricerca del gol della vittoria contro un Prato tutt’altro che irresistibile.

Nel finale, però, emerge chiaramente il basso tasso tecnico del Savona che rischia la clamorosa beffa ma Bocalon, all’83’, perde il tempo giusto e consente alla difesa di salvarsi in angolo.

Finisce in pareggio, un risultato che se può accontentare gli ospiti sul campo di una diretta avversaria, non può essere considerato positivo dal Savona.

Il tabellino

Savona – Prato: 0 – 0

Savona: Rossini, Antonelli, Gemignani (66’ Morosini), Cabeccia, Marconi, Taddei, Frugoli (71’ Demartis), Giorgione, Scappini, Giovinco (86’ Bianconi), Marchetti. A disp. Addario, Galimberti, Carta, Bramati. All. Aloisi

Prato: Gazzoli, Matteo (46’ Rinaldi), De Agostini (81’ Rickler), Urso, Dametto, Sorbo, Coccolo, Cavagna, Bocalon, Gabbianelli (30’ Santini), Fanucchi. A disp. Ivusic, Knudsen, Tassi, Rubino. All. Esposito

Arbitro: Massimi di Termoli (Novellino di Brescia e Martinelli di Seregno)

Note. Angoli: 7 a 5. Ammonizioni: Taddei (S), Gemignani (S), Giorgione (S), Morosini (S); Coccolo (P). Recupero: 1’ (p.t.); 3’ (s.t.).


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