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Viaggio nel mondo dello sport: l’Albenga Volley

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Albenga. Scorrendo le coloratissime foto del Minivolley Tour provinciale, circuito dedicato ai pallavolisti in erba che inizia alle soglie dell’inverno e termina ad inizio giugno, saltano subito all’occhio con le loro divise blu, bordate di bianco. I giovanissimi atleti dell’Albenga Volley sono sempre tantissimi, spesso sono i più numerosi, anche quando giocano distante da casa.

Numeri che la dicono lunga sulla struttura di una società che, con la sua scuola, parte dalle giovani leve e arriva fino alla prima squadra, una delle quattro, in provincia di Savona, che disputa il massimo campionato regionale femminile.

“Abbiamo un settore femminile completo, che conta su circa 160 atlete – spiega il direttore sportivo Nicola Rossi -, con una prima squadra che a livello regionale milita in Serie C, tutte le categorie giovanili e tutto il settore promozionale, dal minivolley al babyvolley”.

Se una bambina nasce, sportivamente parlando, nell’Albenga Volley, può continuare a crescervi, anno dopo anno, potendo sempre disputare il campionato adatto alla sua età, senza dover “emigrare” in altri sodalizi, come talvolta accade a chi gioca in società che non hanno la fortuna, o l’organizzazione, per “coprire” tutte le leve.

Nelle intenzioni della società del presidente Arnaldo Paccino c’è la voglia di offrire la stessa possibilità anche per i maschietti. “Da quest’anno – sottolinea Rossi – abbiamo riaperto il settore maschile, cominciando dai piccolini, sotto il coordinamento degli insegnanti di educazione fisica. Proviamo a ricreare questo settore, che in questo sport è meno fortunato rispetto al femminile”.

Fino all’anno scorso, infatti, l’Albenga Volley svolgeva un’attività prettamente dedicata al “gentil sesso”. Fu proprio l’intento di separare il settore femminile da quello maschile che portò, nel 2007, alla nascita dell’Albenga Volley, che prese vita dalla scissione con il CSV Albenga a seguito dell’iniziativa di alcuni dirigenti.

Un percorso inverso, quindi, rispetto a quello che compiono molte altre società, costrette ad unire le forze per andare avanti. Da alcuni decenni nel panorama sportivo italiano le fusioni si susseguono, sia per attenersi ad obblighi numerici, sia per sopravvivere alle difficoltà economiche. Dividersi, costruire una nuova struttura sociale, ripartire con le proprie forze non è mai una scelta facile. L’Albenga Volley l’ha compiuta e i numeri raccontano al meglio come sia stata una decisione vincente.

I risultati delle squadre albenganesi sono spesso eccellenti, ma la società non sbatte la porta in faccia alle bambine meno promettenti, anzi, permettere a tutte di giocare e divertirsi è uno degli intenti principali. A tal proposito, ricorda Rossi, “le nostre squadre partecipano ai campionati federali della Fipav e a quelli del Centro Sportivo Italiano che forse a livello tecnico sono leggermente inferiori ma danno la possibilità anche a ragazze meno dotate e con meno possibilità di allenarsi assiduamente di giocare comunque la pallavolo”.

Il d.s. è molto conosciuto nell’ambiente sportivo locale, sia ad Albenga, perché è docente di Educazione Fisica al Liceo Scientifico Giordano Bruno, sia in altri contesti, in particolare quello calcistico, avendo allenato, tra le altre, le prime squadre di Villanovese, Pietra Ligure, Andora. Nicola Rossi, pertanto, sa ribadire chiaramente i valori e le motivazioni che possono indirizzare i genitori a portare i bambini ad iscriversi in una palestra dove si gioca a pallavolo. “Per questo tipo di sport, alla lunga – rimarca Rossi -, contano anche le caratteristiche fisiche; l’altezza ovviamente è un buon punto di partenza. Poi, come per tutti gli altri sport di squadra, è molto importante l’aspetto socializzante, quindi vivere la squadra, lo spogliatoio, imparare a relazionarsi con i propri coetanei e, di conseguenza, con l’istruttore, con gli arbitri e con tutte le persone coinvolte in questo settore”.

Se ad un bambino o ad una bambina piacciono palleggi, schiacciate e bagher è giusto che possano diventare il suo passatempo, anche se non ha il talento del futuro campione. “Molti vedono solo nel risultato il fine ultimo dell’attività del proprio figlio – ammette Rossi -. Questa è un’educazione che deve partire dalle società, dai dirigenti e in secondo luogo dagli allenatori. Si deve instaurare una mentalità diversa, di cultura sportiva, in modo da far sì che i giovani giochino il più a lungo possibile. Poi se qualcuna sarà particolarmente dotata e avrà la fortuna di giocare a livello agonistico, magari dai 13/14 anni in su si comincerà a fare una certa selezione che in questo sport è anche molto naturale secondo le caratteristiche fisiche”.

La pallavolo non è sport di contatto, ogni squadra agisce nella propria metà campo e, tranne qualche raro scontro fortuito tra compagne, gli infortuni sono causati da episodi individuali. “Ci si fa male abbastanza, soprattutto a livello di distorsioni, caviglie e dita della mano – dice il d.s. -. Infatti da quest’anno abbiamo instaurato una collaborazione con uno staff di fisioterapisti e osteopati che praticamente lavora a nostra disposizione per tutte le categorie e il trattamento per i nostri atleti è completamente gratuito”. Uno staff guidato dal responsabile Honorè Vernetti e che conta sulle fisioterapiste Cristina Capra e Simona Fontana.

Attualmente l’Albenga Volley svolge la propria attività su due impianti: il palazzetto di Leca e la palestra del Liceo in viale Pontelungo. “Un atleta delle nostre squadre giovanili paga 310 euro l’anno, quota comprensiva di tutto, anche di visita medica, tesseramento, assicurazione e tutto il kit di abbigliamento” afferma Rossi, sintetizzando quello che è il costo per chi si unisce al gruppo.

Il settore maschile, come detto al primo anno di attività, è coordinato da Andrea Curto e Alessandro Bozza, rispettivamente tecnico federale Fipav e laureato in Scienze motorie. Rosy Buccinnà, tecnico Fipav laureata in Scienze motorie, è responsabile tecnico del settore Promozione, coadiuvata dagli allievi allenatori Viola Molinari, Michela Pistello e Giulia Caraffi. Si tratta del settore dedicato ai più piccoli, che comprende i nati nel 2001 fino ai classe 2007, ossia dal superminivolley al babyvolley.

Le categorie Under 12 e Under 13 Fipav ed Under 14 Csi sono affidate alle cure di Viola Molinari e Rosy Buccinnà; allenatore dell’Under 14 Fipav e dell’Under 16 Csi è Marco Arzarello. Michela Pistello si occupa dell’Under 14 Csi; Michele Savio allena le Under 18.

Valentina Pezzillo, supportata da Stefania Pezzillo, è alla guida dell’Under 16. Lo stesso due si occupa della Seconda Divisione, campionato che vedrà le ingaune debuttare sabato 7 dicembre.

La formazione di Serie C è condotta da Marco Savio e Valentina Pezzillo. È sostenuta dalla pizzeria ristorante “Il Barrante” di Alassio, che è anche sponsor dell’Under 18. Errea Team Store di Roberto Barla, invece, è lo sponsor tecnico. Attualmente la prima squadra dell’Albenga Volley si trova in quarta posizione, a 3 punti dal primato, con molte chance di ripetere gli ottimi piazzamenti degli anni passati, ultimo dei quali il terzo posto della scorsa stagione.

A completare l’organigramma dirigenziale ci sono Riccardo Ferrari (vicepresidente), Viviana Zampieri (segretaria e responsabile settore Promozione), Rossana Colombo (tesoriere), e gli altri dirigenti: Franco Pezzillo, Giuseppe Scagliola, Fabio Franchi, Giuseppe Tomei, Gabriele De Rizzo, Marco Massone, Elettra Calcagno, Andrea Pareto, Maria Rosa Moraca, Raffaella Bonfiglio, Dario Oddone.

Nel complesso, tutti i gruppi citati, dalla Serie C agli “under” più piccoli, partecipano a 13 campionati, più numerosi tornei, spesso fuori regione. Grazie al suo fiorente settore giovanile, in soli 6 anni dalla sua nascita l’Albenga Volley ha saputo conquistarsi numerosi riconoscimenti nel mondo della pallavolo locale e non solo, oltre a tanti apprezzamenti dagli sportivi cittadini e del comprensorio.

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