Savona. Quando il passato sembra lontano anni luce. La Carisa Savona di oggi, affidata alle mani sapienti di un tecnico giovane ma vincente – almeno come giocatore – che risponde al nome di Angelini si prepara alla trasferta di Napoli dove sabato affronterà il Posillipo.
Una sfida che, in passato, ha caratterizzato la lotta per il titolo e che ora rappresenta “solo” una partita importante per le posizioni alle spalle delle due corazzate.
Una volta, quando i vari Luca Damonte, Giovanni Bianco e Jacopo Alesiani non erano ancora nati, il match della Scandone valeva lo scudetto e la rivalità con i posillipini era più sentita di quella coi “cugini” della Pro Recco.
L’epopea della squadra di pallanuoto savonese inizia nel 1990 con il secondo posto in campionato e la sconfitta nella finale per il titolo contro l’altra Napoli, la Canottieri.
L’anno successivo, però, arriva il primo trionfo in campionato e, con esso, iniziano le “battaglie” natatorie con il Posillipo.
E’ la primavera del 1991 quando il sodalizio di Corso Colombo porta a casa il primo dei tre scudetti e la seconda Coppa Italia.
Proprio nei play off, arriva la prima sfida con il Posillipo.
Nella semifinale scudetto, i savonesi sconfiggono i napoletani sia alla Scandone che in Corso Colombo. È il preludio della festa che, qualche giorno dopo, inizierà con la vittoria del primo scudetto ai danni di Pescara.
L’anno successivo, siamo al 1992, la Rari Nantes bissa il successo della stagione precedente ma per il Posillipo sono vacche magre visto che chiude, mestamente, al settimo posto.
È il 1993 quando il confronto si ripete, per la prima volta in una finale scudetto, con la Rari Nantes che deve arrendersi al terzo match ai posillipi.
Non basta la vittoria nella prima delle tre finali con un netto 12 – 8 per dar speranze ai ragazzi di Mistrangelo perché, nella bolgia della Scandone, il Posillipo è inarrestabile. Sempre nel 1993, però, i savonesi si consolano con la vittoria della Coppa Italia.
E l’ultima vittoria degli anni ’90 perché la pallanuoto cambia e la Rari, con mister Mistrangelo factotum, decide che è il momento di riprovare a costruire un ciclo come quello iniziato negli anni ’80 e che aveva portato ai trionfi con i due scudetti.
Nel frattempo il Posillipo domina in campionato andando a vincere sei scudetti in nove anni che ne fanno la seconda squadra più titolata alle spalle dell’irraggiungibile Pro Recco.
La Rari comincia lentamente a ricostruirsi e i risultati lentamente arrivano.
La Rari Nantes Savona, cresce e nella stagione 2004 – 2005 arriva al culmine.
I pallanuotisti di Mistrangelo tornano, dopo un decennio in finale e ritrovano il Posillipo che, in quella stagione, vincerà la Coppa dei Campioni prima di iniziare un lento ma progressivo declino verso posizioni lontane dai successi della fine degli anni ’90.
La finale, al meglio delle cinque partite, è da batticuore.
In casa, la Rari Nantes soffre ma vince. Nel primo e terzo incontro i savonesi battono i napoletani con due partite al fotofinish trascinati dai vari Kasas, Rath e Sapic.
A Napoli, non c’è storia con i posillipini che nelle acque amiche, trascinati dalla torcida napoletana, sono imbattibili.
Si arriva alla quinta epica finale a Savona. In una giornata da tregenda, sotto un diluvio incredibile, davanti a più di duemila spettatori, la Rari Nantes conquista il terzo titolo e lascia i futuri campioni d’Europa con un palmo di naso.
Storie di sfide e di confronti ad altissimo livello in una pallanuoto diversa da quella attuale. Sabato a Napoli non ci sarà quel clima di allora ma i “nuovi” campioni biancorossi con l’aiuto dei “senatori” a partire da capitan Federico Mistrangelo, proveranno a fare il loro dovere. E non è poco.