Savona. Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Sabato pomeriggio alla Zanelli torna un giocatore che, nella piscina savonese era di casa.
Non è il primo “rientro” a casa da avversario ma, sicuramente, quello più emozionante: “A 17 anni sono andato un anno a Palermo prima di tornare a Savona – esordisce Valerio Rizzo – ma ora è tutto diverso. La Rari è casa mia e sarà emozionante tornare in quella piscina”.
Non sarà l’unico ex visto che la panchina di Brescia è occupata da Alessandro Bovo, un totem della pallanuoto non è la prima volta che torna nella sua città di adozione.
Per Valerio Rizzo sarà diverso. Per un attimo, magari, rischierà di schierarsi con i suoi ex compagni ma il giocatore, oggi a Brescia, spera che l’emozioni duri poco: “Il tempo delle presentazioni e, poi, dovrò pensare solo alla partita. La “Zanelli” è una piscina difficile per chiunque – dice l’ex idolo della Carisa – E ve lo dice uno che sa bene cosa provavano gli avversari nel giocare contro di noi”.
Valerio Rizzo domani troverà una Carisa molto diversa da quella che aveva vinto la Coppa Len e che aveva, qualche anno fa, lottato alla pari con Recco: “I giovani stanno crescendo bene. Ragazzi come Damonte, Giovanni Bianco ed Alesiani stanno dando il loro contributo e dovranno essere la spina dorsale della futura Rari. Io sono in prestito biennale a Brescia e, qualora rientrassi, voglio trovare dei campioni affermati”, dice con chiarezza Rizzo.
Nelle parole di Rizzo traspare l’affetto per la Rari Nantes ma, non appena si parla di risultato, il tono cambia: “Certo, siamo favoriti ma lo eravamo anche con il Posillipo e per poco non perdevamo – dice senza mezzi termini il pallanuotista di Brescia – Il campionato è equilibrato e si rischia con chiunque. La Rari? Stanno crescendo molto bene; faccio i complimenti ad Angelini e ai giocatori”.
Sabato, ore 15, alla partita arriveranno anche tanti amici di Rizzo e lui saluterà tutti con affetto: “Chi voglio incontrare? Tutti. Entrando alla “Zanelli” troverò tanti amici, la Rari è la mia famiglia”.