Pallare. Massimo Mignone, il bomber della Val Bormida, ci ripensa: niente “scarpette bullonate” al classico chiodo… era tentato di farlo, ma appena ha visto che si stavano impolverando, ha preso la spazzola e le ha lucidate per bene… chissà che non ci sia occasione di vedere, anche nel prossimo campionato, qualche compagno, con la casacca bianco-blu del Pallare, mimare questa scena, dopo un suo ennesimo goal.
“Avevo in mente di chiudere col calcio giocato, ma i risultati ottenuti dalla squadra e anche quelli personali (ndr, 15 reti messe a segno nell’ultimo campionato), mi hanno fatto recedere dalla decisione… i compagni dovranno sopportarmi ancora un anno”.
E’ un Mignone “carico”, quello che si prepara ad affrontare la 22sima stagione sui campi di calcio; l’entusiasmo sembra quello di un neofita: “Non vedo l’ora di iniziare gli allenamenti, c’è da riscattare il finale negativo dell’ultimo torneo, che non ci ha permesso di vincere il Campionato, finito poi, a cascata, con le opache prestazioni nei play off”.
Quindi l’obiettivo ‘Promozione’ può essere un traguardo alla portata del Pallare, quest’anno?
“Squadre come il Pietra Ligure, il Celle e le imperiesi Camporosso e San Stevese, sono molto attrezzate, ma noi saremo lì… pronti a sfruttare un’eventuale favorevole occasione. Partiamo senza una meta precisa, cercando di diventare la mina vagante del campionato, su cui far ‘brillare’ (nel senso di saltare in aria) le favorite dai pronostici”.
Il ds, nonché factotum, Mauro Isnardi, ha lavorato bene questa estate: “Si – puntualizza decisamente Mignone -, gli arrivi di Buscaglia e Torrengo (entrambi dal Bardineto), sono stati due autentici ‘colpacci’ di mercato, come ottimi risulteranno gli innesti di Saviozzi (dalla Cairese) e dell’esperto Piccardi (ex Cairese, Carcarese, Bragno). Senza contare che, dopo un brutto infortunio al ginocchio, riprenderà a giocare Caviglia”.
Mister Bagnasco ti ha ritagliato un ruolo ‘ad hoc’. Per i tifosi meno giovani, si potrebbe dire alla Josè Altafini, il centravanti italo brasiliano della Juventus, che nel quadriennio dal ’72 al ’76, tolse tante castagne dal fuoco agli allenatori bianco-neri, entrando in campo a pochi minuti dalle fine: “Si, è vero… spesso entro a gara in corso, riuscendo a dare il meglio, anche in un breve lasso di tempo… forse questo impiego si addice alla mia non più verde età… ma quello degli anni è l’unico parallelo possibile con uno che ha vinto un mondiale a vent’anni con il Brasile (nel ’58 in Svezia) e poi ha vestito anche la maglia azzurra (ai Mondiali in Cile del 1962). Comunque, se vogliamo scherzare, grazie per il complimento: lo racconterò ai nipotini!”
Come obiettivo personale pensi di poter arrivare ancora in doppia cifra?
“Certamente, altrimenti cosa gioco a fare ? – scherza, ma non troppo Mignone -, da noi si dice ‘chi sa, sa’ e superare quota 10 reti, penso sia un obiettivo alla mia portata. Questo, tra l’altro, consentirebbe al Pallare di posizionarsi nella zona di classifica che conta”.
Non ritroverei più al tuo fianco Gian Luca Bernasconi:
“Purtroppo il ‘Berna’, a differenza di me, ha deciso di smettere… è un pezzo di vita che si stacca. Calcisticamente parlando, siamo stati 12 anni assieme (Dego, Altarese, Sassello, oltre al Pallare), uniti da grande amicizia, tanto che ho fatto da padrino a sua figlia. Colgo l’occasione per salutarlo e ricordare i momenti di sport, vissuti correndo dietro alla stessa palla”.
Ecco, tra i pregi del bomber bianco-blu c’è lo spessore dell’uomo.