Savona. “Risulta evidente ai più come il calcio sia uno sport caratterizzato da un mix di diversi aspetti che un’accurata preparazione atletica, naturalmente quando si giunge alla fase agonistica, non può certo trascurare. A prescindere dalla specificità dei diversi ruoli occupati in campo dai calciatori, le qualità fisiche che non devono mai essere trascurate, specie in un momento delicato della stagione come quello dei raduni estivi precampionato (oramai in voga anche a livello junior), sono la resistenza, la reattività, la velocità e la potenza. E’ bene ricordare poi come tutte queste qualità fisiche debbano essere costruite su solide basi di forza e mobilità articolare. Andando nello specifico delle situazioni di gioco, vediamo fra l’altro come esse siano caratterizzate da continui cambi di ritmo, accelerazioni, decelerazioni fulminee e cambi di direzione, la qual cosa richiede estrema capacità di controllo del proprio corpo lungo le traiettorie più estreme e di gestione del potenziale energetico individuale, in modo da poter prevenire l’insorgere di infortuni ed ottimizzare la prestazione sportiva”. Questa dotta dissertazione introduttiva ha avuto lo scopo di preparare il terreno per l’esplorazione di quelli che vengono accreditati come gli ultimi innovatori criteri di allenamento a livello di settore giovanile finalizzati alla ricerca della correzione della postura e dell’ottimizzazione dell’appoggio plantare dei mini calciatori.
Il metodo Functional Training System WTA, che un gruppo di studio ligure di cui facevano parte alcuni selezionatori provinciali della Figc (fra cui il savonese Felicino Vaniglia), ha avuto occasione di visionare durante una dimostrazione teorica e pratica, svoltasi a fine luglio in Piemonte presso un centro medico di Asti corredato di campetto e di palestra al cospetto di una competente platea formata da tecnici patentati, posturologi, fisioterapisti, chinesiologi, biometristi, preparatori atletici ed esperti di scienze motorie, si erge sulla capacità di gestione del corpo all’interno di tutti gli schemi motori e sullo sviluppo di tutte le qualità fisiche generali e specifiche del praticante, per cui risulta un’ottima integrazione agli allenamenti standard che i calciatori tesserati svolgono nelle rispettive società.
Questa virtuosa metodologia di allenamento si è dimostrata eccellente sia per chi si prefigge di perseguire esclusivamente obiettivi estetici, sia per chi si ripropone di risolvere ben più gravi problemi posturali e/o recuperare calciatori che provengono da infortuni, nonché per chi voglia incrementare il livello delle performance sportive del gruppo in gestione.
Ottimi risultati pare siano stati conseguiti con diversi Allievi nazionali di società professionistiche già entrati nel giro della Nazionale Under 15 e 16, che si sono sottoposti a prove sperimentali. Vista la prospettiva futura di approdare nel mondo del calcio professionistico, questi atleti avevano bisogno di approdare ad un metodo efficace ed efficiente, per cercare di non andare in sovrallenamento (visti già i quattro allenamenti settimanali tecnici con la squadra di appartenenza) e allo stesso tempo di migliorare dal punto di vista prestazionale e fisico.Decidendo di utilizzare il metodo WTA sono riusciti ad ottenere fin da subito notevoli risultati, come essi stessi hanno testimoniato nel corso dell’incontro informativo. Già inizialmente hanno potuto constatare come erano riusciti ad aumentare le prestazioni di capacità come resistenza, potenza, velocità, e reattività, che nel calcio sono fondamentali.
La cosa che invece li ha stupiti di più è di come abbiano potuto implementare in breve tempo ed in maniera eclatante capacità quali la mobilità articolare, la stabilità, la coordinazione e la forza. Queste caratteristiche fanno sì che l’atleta venga preparato a 360 gradi ed è lì la differenza tra chi usa questa metodica di allenamento e chi invece usa altri sistemi. Nel calcio infatti la mobilità articolare è una “chimera” per moltissimi giocatori, soprattutto per quanto riguarda la catena posteriore. Migliorando questa capacità, si diminuisce esponenzialmente il rischio di infortuni ai muscoli ischio-crurali e agli adduttori, solitamente i più soggetti a incidenti nei calciatori.
L’importante è rendere l’atleta in grado di rispondere in maniera rapida, reattiva, coordinata ed efficace a quello che poi gli viene richiesto in partita. Questo ha permesso ai giovani talenti testati di migliorare sempre di più in caratteristiche che inizialmente non erano tra i loro punti di forza e di consolidare quelle che già erano le loro caratteristiche migliori. Inoltre non sottovalutando l’importanza che ha l’allenamento posturale nell’età adolescenziale, cioè l’età in cui ci sono i più grandi cambiamenti strutturali, si è potuto constatare che con il WTA Functional Training si riesce a lavorare nella stessa seduta di allenamento sulla riprogrammazione corporea, sulla prevenzione infortuni e sull’aumento di tutte le capacità utili a uno sport di situazione come il calcio.
Gli attrezzi leggeri che vengono quotidianamente usati (rigorosamente realizzati con particolari materie plastiche), sotto l’attenta vigilanza di qualificati istruttori sono il Flying, la Flowbag, le Gymballs, le Kettlebells, le Speed Bands/Badders, le Catene Cinetiche e le Clave; sono utilizzati inoltre esercizi del Primitive Functional Movement perché permettono di raggiungere un controllo del proprio corpo e una mobilità articolare che non si era riscontrata prima in nessun altro metodo impiegato precedentemente; in alcuni momenti della periodizzazione si inseriscono poi anche lavori con Handle Med Ball e Giant Med Ball.
Con questi speciali attrezzi e con gli esercizi a corpo libero, si possono ottenere una varietà di combinazioni core-training pressoché infinita in modo da non creare allenamenti noiosi, ma allo stesso tempo creando il giusto mix tra allenamento posturale e preparazione atletica volta all’incremento delle prestazioni. La conseguenza di questo abbinamento è anche un miglioramento estetico che con la classica pesistica sarebbe più lento da raggiungere. Tutti i professionisti che si occupano di calcio giovanile stanno iniziando a prendere in considerazione l’ipotesi di adottare il metodo WTA perché permette al corpo di raggiungere la sua massima potenzialità basandosi su princìpi molto semplici e di facile applicazione utilizzabili a partire dall’atleta di altissimo livello, fino ad arrivare al principiante che si avvicina per la prima volta allo sport, senza dover affrontare elevati investimenti economici.
Queste le impressioni ricavate dal ct Vaniglia al termine dell’incontro/dimostrazione: “Porsi in maniera inerziale dinanzi al cambiamento credo che sia un atteggiamento errato. Ho pertanto seguito con curiosità ed interesse questo mini-seminario che ha raccolto commenti lusinghieri da parte degli addetti ai lavori e mi ripropongo di riepilogarne i punti cardine in una riunione a tema a cui inviterò i tecnici di diverse societa’ locali affinche’ apportino il loro prezioso contributo al dibattito. D’altronde il Core Training (nelle sue classiche 6 unità di lavoro : Preability-Ability-Stability-Strenght-Cardio-Sprint) segue,completandoli, i principi tradizionali nell’ambito della progettualita’ dell’allenamento quali la variabilità, la continuità, la progressività e la specificità. Per gli istruttori di giovani calciatori che intendessero inserire tale metodologia nelle loro programmazioni mi permetto di indicare alcuni consigli chiave in merito ad una sua corretta applicazione: 1 eseguire sempre correttamente i vari esercizi, curandone molto il binomio qualità-intensità; 2 rispettare rigorosamente la progressione didattica preventivata; 3 utilizzare esercitazioni che coinvolgano, progressivamente, tutte le catene muscolari; 4 è possibile far eseguire le esercitazioni di core training in qualsiasi momento della seduta anche prima del suo inizio; 5 intensità e volumi del carico di lavoro andranno adeguatamente calibrati alle specifiche esigenze”.