Savona. Parla Mario Macalli, presidente della Lega Pro e numero due della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Contattato in esclusiva da IVG.IT, lo storico dirigente della terza lega nazionale dice la sua sulla querelle tra Ninni Corda e il Savona Fbc che, col passare dei giorni, prende sempre più le forme di un contenzioso legale che potrebbe andare anche ben oltre l’aspetto sportivo.
I fatti sono, ormai, noti. O almeno le posizioni in campo. Da una parte la società del presidente Dellepiane che accuserebbe l’ex tecnico di avere convocato, alla vigilia del match con la Spal, alcuni calciatori – Cabeccia, Marconi, Demartis e Carta – per convincerli a remare contro l’allenatore Di Napoli e agevolare così un suo ritorno sulla panchina dei biancoblù.
Dall’altra Ninni Corda che, in una conferenza stampa convocata nella piazza principale della città, ha contrattaccato accusando la società di Dellepiane di aver costretto i giocatori a firmare un esposto contro di lui “invitandoli” a riflettere sul rischio di omessa denuncia per un incontro svoltosi nel pomeriggio del 4 settembre a Celle che, a dire del tecnico sardo, era stato addirittura caldeggiato dallo stesso presidente per risolvere il problema dei premi arretrati avendo Corda un contratto di scouting.
Guerra a colpi di carta bollata che, come dicevamo, potrebbero portare a conseguenze al momento imprevedibili.
“Non entriamo nel merito – esordisce il numero uno della Lega Pro – Non è competenza della federazione ma riguarda la Procura Federale indagare in merito. Toccherà all’Ufficio del dott. Palazzi occuparsene”.
Una guerra di posizione nella quale Macalli non si schiera ma precisa: “Faccio solo una considerazione nei confronti della persona del presidente Dellepiane. Non entro nel merito – ribadisce il numero 2 della Figc – ma dico solo che sono molto legato al cavaliere, una persona molto seria e che si è dimostrata tale dal primo momento che ha iniziato ad operare nella società.
Il cav. Dellepiane è sempre stato al mio fianco in tutte le attività intraprese con molta serietà. Ribadisco che con questo non entro nel merito. Aggiungo che, ovviamente, chi è accusato ha tutto il diritto di difendersi nelle sedi opportune”.
Sarà, quindi, come previsto la procura federale a stabilire chi ha ragione e torto, senza escludere il coinvolgimento della giustizia civile.
In merito ai rischi a cui potrebbe andare incontro la società, il presidente Mario Macalli risponde con chiarezza: “Rischi? Incontro a che rischi? La società ha agito secondo il regolamento. Ogni club ha il dovere di comunicare alla procura federale le questioni che ritiene meritevoli; gli uffici faranno il loro corso”, conclude il massimo dirigente di Lega Pro.