Savona. Tabù e pregiudizi quasi sempre vanno a braccetto. Si alimentano uno con l’altro cercando e, spesso, trovando nell’altro la forza per rimanere reciprocamente in piedi.
Uno dei tabù più duri a morire nel mondo dello sport, e del calcio in particolare, è che non si possa parlare di omosessualità.
Sdoganata in altri settori, l’omosessualità appare ancora estranea al mondo del calcio fondandosi sul pregiudizio, appunto, che sia uno sport per duri e, quindi, non adatto a chi ha un orientamento sessuale non “consono”.
In altri sport, soprattutto individuali e in particolare all’estero, il pregiudizio sta con gli anni venendo meno grazie ai coming out di atleti famosi – l’antesignana storica rimane senza dubbio Martina Navratilova.
Con la caduta del pregiudizio, almeno all’estero, anche il tabù di parlarne sembra un muro sempre più fragile.
Un colpo importante al “parlare” di omosessualità nel calcio e, quindi, di calciatori gay, lo ha dato nelle scorse ore un ex giocatore tedesco di primissimo piano Thomas Hitzlsperger.
Il calciatore, in attività fino a pochi mesi fa e con un trascorso anche nella Serie A italiana con la maglia della Lazio, ha dichiarato la propria omosessualità ricevendo il plauso della cancelliera Merkel e del presidente della Fifa, Joseph Blatter.
Abbiamo interpellato, in merito, il tecnico del Savona che si è così espresso: “Ogni persona è libera di fare quello che vuole – dichiara – Io sono per la libertà delle persone e non giudico nessuno soprattutto se non disturba gli altri.
Se ho avuto calciatori gay nella mia carriera di allenatore? No, non mi è mai capitato che qualche calciatore mi dicesse di essere omosessuale”, conclude Corda.